Alberto Barranco di Valdivieso

LA PITTURA CHE SI MUOVE

di Alberto Barranco di Valdivieso

La forza della pittura. Raffaele Cioffi ha sempre dimostrato un istinto “sensuale” per la disciplina della pittura.
Formatosi all’Accademia di Brera nei primi anni Novanta dapprima con Luciano Fabro, artista concettuale dai paradigmi severi, e successivamente scegliendo percorsi didattici diversi, ha dimostrato già nei primi anni di studio una presa di coscienza forte del proprio mondo espressivo.
Fabro senz’altro è stato un maestro importante, anche nel processo di comprensione di ciò che non fosse congeniale al suo autentico sentire, dunque allontanarsi in modo reciso è stato il segno di una scelta di campo coraggiosa. Ricordiamo che all’epoca, l’Arte Concettuale, era ancora tra le più consolidate realtà nella cultura accademica e artistica italiana, nonostante il movimento, da circa vent’anni, avesse in gran parte già esaurito la propria forza propulsiva.

Martin Engler – Iris Hasler

LUCE DIPINTA

La luce, messa in scena e resa visibile mediante il colore, è al centro della pittura ariosa e sensoriale di Raffaele Cioffi. La sfida di riprodurre qualcosa di immateriale con la materia è stata affrontata dagli artisti di ogni tempo. Cioffi, nella Serie Luce dipinta, iniziata a partire dal 2017, che comprende opere su tela e carta, riconduce la pittura agli elementi base quale il colore, la stesura e la pennellata. Compie ricerche e riflessioni sulle possibilità di impiego di questi mezzi pittorici. Ne sorge una pittura che rispecchia se stessa: dipinti puramente immanenti, che ci sanno persuadere unicamente grazie alla loro materialità, forza suggestiva e aura contemplativa. Luce dipinta, dipinta come luce colorata.

MARCO MENEGUZZO

PROSPETTIVA INTERIORE

Caro Raffaele,
sono passati ormai alcuni anni da quando ci confrontavamo all’Accademia di Brera, da posizioni ovviamente diverse – tu studente, io dall’altra parte della scrivania -, ma mi accorgo che questo tipo di legami dura ben al di là del corso di studi, e si mantiene in certi casi quasi inalterato per tutta la vita. Così, non ho paura di parlarti con quella franchezza che forse non userei con artisti conosciuti in altro modo, cioè non seguiti sin dai loro esordi, dalle loro prime prove.