Alberto Barranco di Valdivieso

OLTRE LE COSE DEL REALE. DISCORSO SULLA PITTURA DI RAFFAELE CIOFFI

Pittura analitica e pittura post-analitica: un passaggio necessario.

Raffaele Cioffi nel 1990 entra all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano eppure già dopo il primo anno di corso capisce che, per lui, l’urgenza di attuare una ricerca pittorica “vera” è più forte che seguire la linea concettuale del suo docente Luciano Fabro, tra i fondatori dell’Arte Povera, materia in quel momento ancora di grande impatto culturale nel mondo artistico italiano e, insieme alla Transavanguardia, probabilmente la corrente di maggiore rilevanza nei principali canali commerciali ed espositivi. Egli dunque abbandona le lusinghe di una rotta che forse avrebbe avuto vie più facili da percorrere ma che non convincono l’allora giovanissimo artista di Desio a lasciare la strada della pittura.

Roberto Borghi

STELLE VARIABILI

Guardare un’opera d’arte non è un’azione semplice: presuppone l’abbandono totale alla visione e il soffermarsi senza limiti di tempo, per lasciarsi andare alle infinite possibilità di ciò che può accadere. Questo approccio ascetico è ancora più efficace nella contemplazione della profondità e dell’oscura luminosità delle tele di Raffaele Cioffi, raccordate meticolosamente e in modo studiatamente selettivo nella mostra “Light Screens” della LM Gallery.